IL PARCO ARCHEOLOGICO SIRACUSA è una vasta area che comprende anche la Necropoli di Pantalica.
Siracusa venne fondata intorno all’anno 734-733 a.C. ad opera dei Corinzi. Fu una delle più importanti metropoli dell’età classica, primeggiò per potenza e ricchezza con Atene. Fu patria di artisti, filosofi e uomini scienza il più famoso fu Archimede.
Dopo il violento terremoto del 1693, il centro storico fu ricostruito interamente nello stile Barocco e tutt’oggi contraddistingue l’architettura cittadina.
Il parco archeologico di Siracusa consiste in un patrimonio architettonico distribuito in una vasta area, dove sono stati ritrovati importanti resti archeologici, ne sono testimonianza le antiche ceramiche del 6000 a.c. della necropoli di Sentinello. Si possono scorgere, lungo il perimetro della città di Siracusa, monumentali testimonianze archeologiche di origine greco romana le “alte latomie”. Il teatro Greco di Siracusa, l’Orecchio di Dionisio, la Grotta del Ninfeo appartengono al parco archeologico della Neapolis, insieme ad altri monumenti significativi e storicamente evocativi della città.
All’interno del Parco archeologico Siracusa
troviamo la Necropoli di Pantalica, il Sito si trova su un altopiano, l’erosione prodotta nei secoli dai fiumi Anapo e Calcinara ha creato un caratteristico canyon. La vallata sottostante dell’Anapo si raggiunge da due varchi collegati tra di loro e che hanno come ingressi i paesi di Sortino e Ferla.
La Necropoli Rupestre di Pantalica
è una località naturalistico-archeologica, il nome del sito sembra derivare dall’arabo Buntarigah, che significa grotte, per l’ovvia presenza di molteplici grotte naturali o artificiali, quest’ultime scavate dagli antichi abitanti per la sepoltura. Costituisce uno dei più importanti luoghi protostorici siciliani dell’età del bronzo e del ferro dell’isola. Nella prima metà del XIII secolo a.C. tutti gli insediamenti costieri scomparvero quasi all’improvviso per l’arrivo in Sicilia dei Siculi e di altre popolazioni italiche; gli abitanti del luogo, rispondendo ad esigenze di difesa, furono costretti a lasciare la fascia costiera e trovarono rifugio sulle impervie pareti del canyon naturale.
Su un lembo di terra concesso dal re Hyblon venne edificata dai megaresi la città di Megara Iblea intorno al 728 a.c.. Nel 664 a.c le incursioni di Siracusa, ormai in espansione, distrussero il giovane regno di Pantalica con la fondazione di Akrai. Il sito rimase disabitato fino al medioevo (VI secolo d.c.) quando le incursione di barbari, pirati e in ultimo gli arabi, costrinsero le popolazioni locali a trovarvi rifugio, così come fecero i primi abitanti di Pantalica nel XIII sec. a.c.. Si hanno testimonianze di epoca bizantina come resti di piccoli oratori rupestri scavati nella roccia: grotta del Crocifisso, di San Nicolicchio e San Micidiario.

